Il problema della cronologia dell'era cristiana
La conoscenza della sfera celeste delle stelle fisse, di quella del sole e di quella della luna permette di costruire un sistema cronologico a base astronomica. Quando si scrive una data secondo la cronologia dell'era cristiana, detta anche
era volgare, come ad esempio, 15 aprile 657 a. C. oppure 26 gennaio 1153, si comunica, nel secondo caso ad esempio, che sono trascorsi 1152 anni e 25 giorni dall'origine assunta convenzionalmente e l'origine è il 31 dicembre 1 a.C. ore 24 coincidente con il 1 gennaio 1 d.C. ore 00. A questo punto è necessario sapere il periodo dell'anno, se è quello giuliano di 365.25 giorni oppure quello tropico di 365.2422.
Per il sistema cronologico cristiano si pone un ulteriore problema di natura storica, dato l'errore di Dionigi il piccolo nel riferire il tempo del Natale di Cristo rispetto all'anno della fondazione di Roma. Se si domanda quando capitò il primo plenilunio dell'era volgare, anche solo sulla base della conoscenza del ciclo pasquale di 19 anni, si trova che capitò il 28 gennaio, tralasciando l'indicazione dell'ora. Quanti mesi dopo il Natale avvenne? Questa è l'informazione che apparentemente manca perchè nei racconti evangelici i riferimenti non sono dati secondo l'anno, il mese e il giorno del regno di Erode o di Augusto. La critica storica sulla base di quei dati non può andare oltre una congettura fondata. La seconda data che si vuole prendere in esame sull'asse del tempo è quella della morte del profeta Muhammad. Tra le due date quella del primo plenilunio dell'era volgare e quella della morte del Profeta Muhammad vi è un numero di mesi lunari, determinabile mediante un semplice calcolo, mentre non è possibile sapere da fonti cronologiche quanto tempo sia passato dall'origine, che nella tradizione cristiana è quello della Creazione, fino al Natale che è il tempo dell'Incarnazione.
Le informazioni che fornisce la lettura del codice di comunicazione del sapere,
presente in San Secondo di Cortazzone d'Asti sono decisive. Tra l'origine, alfa, e il termine, omega, il tempo viene dato seguendo una lettura della visione del Trono del capitolo IV dell'Apocalisse. Il riferimento alla data di morte del profeta Muhammad si ritrova, allo stato attuale della ricerca, solo al tempo delle Crociate, dopo il 1096 d. C. San Secondo indica il valore di A e il valore di C dall'origine assieme alla sua distanza dal Natale, e inoltre raccorda l'era della cronologia cristiana all'era dei Pesci. Quest'era fu presubilmente il sistema seguito anticamente dai cristiani, ad esempio dai Longobardi a Pavia e si ritrova in San Secondo con la longitudine di a Piscium su di un capitello, prima del loro incontro con la cultura degli Arabi, prima in Spagna e poi in Palestina al tempo delle Crociate.
Ricerche sul racconto del Battesimo di Gesù , che si trova nel Vangelo di Marco (1999),dipendenti dallo studio della chiesa di Cortazzone, mostrano che l'era dei Pesci fu la nuova origine
temporale assunta dai primi cristiani per distinguersi dalla tradizione giudaica
che si riferiva all'inizio del regno di David.
Il valore di B viene dato indirettamente.
La fonte della cultura araba permise una migliore
memorizzazione delle informazioni rispetto al precedente sistema e
si ritrova oltre che in San Secondo in Dante
e in Guido Cavalcanti.
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