O diva pegasea che li 'ngegni / fai gloriosi e rendili longevi, / ed essi teco le cittadi e 'regni    PARADISO XVIII, 82-84





 

  Torre di Hassan - Rabat - Marocco                    Battistero San Giovanni - Firenze

  RIVISTA INTERNAZIONALE DI LETTERATURA, SCIENZA E ARTE
 Testi e ricerche


 Progetto Editoriale


      Una rivista, che sorge dalla collaborazione di docenti italiani e docenti marocchini di Lingua e Letteratura italiana all'Università Mohammed V - Agdal, non poteva che iniziare dal progetto di rilettura dell'opera di Dante Alighieri nel contesto di un dialogo e confronto culturale, oggi, più necessario che mai.
      Se la cultura medioevale cristiana trovò nella Divina Commedia la sua massima espressione poetica, si deve pur sempre ricordare che la tradizione culturale islamica ha dato diversi racconti sull'Ascensione di Muhammad e splendide miniature nel contesto orientale, come il manoscritto redatto nel 1436 per Sahruh, figlio di Tamerlano, conservato come Supplément turc 190 alla BNF di Parigi.

      Ciò che si intende perseguire è, tra l'altro, mostrare, con nuova lettura di documenti ed opere, il sistema culturale di un sapere comune, presente nel XII-XIII secolo sulle due sponde del Mediterraneo. Quel sistema - un vero e proprio codice di composizione e comunicazione - secondo Dante va sotto il nome di Diva Pegasea e promuoveva l'ingegno dell'individuo e con esso sviluppava le città e i regni. Quella comunità di codice si spezzerà definitivamente con la rivoluzione scientifica in Europa, il cui cammino iniziò, dopo le traduzioni in latino delle opere scientifiche arabe, in modo autonomo nel XIV secolo, dapprima in Italia e poi nell'Europa. L'insieme del mondo culturale di Dante infatti si sciolse progressivamente sia per la sfida dell'aristotelismo e dell'avverroismo, cui rispose S.Tommaso d'Aquino, con l'elaborazione concettuale dell'autonomia conoscitiva della ragione e quella dell'individualità dell'anima intellettiva, sia per l'affermarsi della borghesia mercantile dei Comuni che insensibilmente orientò l'attenzione verso altra direzione, come ad altro, per la sfida con l'Impero, si stava da tempo dedicando il Papato. Per tale sfida Folchetto da Marsiglia poteva concludere la sua invettiva: A questo intende il papa e' cardinali;/ non vanno i lor pensieri a Nazarette,/là dove Gabriello aperse l'ali. (Paradiso IX, 136-138).
          Se la parola dei poeti permane anche quando si è dissolto il mondo cantato da loro, tuttavia non è solo alla parola poetica che mira la presente rivista. Infatti l'universo dantesco è così complesso e ricco nei suoi riferimenti che esige che sia percorso con molteplici saperi se si vuole comprendere l'arte della sua invenzione poetica e, così , venir a conoscere quel mondo medioevale che da secoli in Europa non c'è più.
       Altri assi e direzioni di ricerca sono tuttavia previsti, oltre quelli sul mondo di Dante, finalizzati a far conoscere testi, autori e opere della cultura araba ed islamica nel campo della letteratura, della scienza e dell'arte al pubblico italiano e, in modo analogo per i cultori marocchini, testi, autori e opere della storia culturale italiana.

                                                                                prof. Giovanni Ferrero - Genova 12 Dicembre 2003




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