Anassimandro

La cultura arcaica greca

Anassimandro


    Aezio II, 1, 8: Tra quelli che dissero infiniti i mondi, Anassimandro disse ch'essi sono a eguale distanza tra loro.

    Simplicio Phys.24,13:
    Donde le cose hanno nascimento, ivi si dissolvono secondo necessità. Pagano infatti la pena e scontano, reciprocamente, la colpa commessa, secondo l'ordine del tempo.





La grande Dea. Museo nazionale di Atene. Fine VIII sec. a.C.


Secondo Cicerone per Anassimandro gli dči hanno origine comune a lunghi intervalli a Oriente e a Occidente e ch'essi sono gli innumerevoli mondi.

Il riquadro del vaso beotico è costituito da due fasce circolari orizzontali e da due archi verticali. E' un perfetto esempio di applicazione della disposizione simmetrica delle figure per introdurre nella spazialità segnica, la struttura temporale del racconto. Attorno alla figura centrale, con un viso staccato dal corpo, è rappresentata una figura femminile sulla cui gonna è disegnato un pesce. La dča con le due braccia distese, quasi a voler coprire una distanza , è caratterizzata da 10 trecce (= 10 rivoluzioni dei nodi lunari) che assieme all'intervallo di 10° 20', corrispondenti a 40 rivoluzioni dei nodi, forma un ciclo lunisolare di 50 rivoluzioni dei nodi, pari a 930 anni. Secondo alcuni, che seguono la tradizione esiodea, questa dea sarebbe Hekate, erede della grande dea tessalica pre-ellenica, mentre la grandezza di questo ciclo porta alla grande Nearia che generò al sole Iperione le due ninfe custodi dell'isola in cui pascolano sette mandrie di buoi e sette armenti con 50 capi ciascuno, dell'Odissea. Sette armenti equivalogono a dieci volte il ciclo di Apollo. Ai lati due animali rapaci, cui corrispondono in alto due volatili, due colombe. A sinistra una testa di toro e a destra una zampa di animale la cosiddetta coscia del toro. Sei sono le svastiche associate rispettivamente a degli elementi numerabili la cui lettura permette di esprimere l'intervallo temporale a partire da una origine, quella greca-ittita. Al tempo indicato da questo intervallo il sole sta tramontando dopo che è sotto l'orizzonte la costellazione dei Pesci; la luna sta sorgendo dopo che Spica è sorta. Quando poi la costellazione del Lupo sta sorgendo, sta tramontando quella della Colomba. Tra i due eventi, quando il Toro tramonta, la costellazione dell'Orsa maggiore, l'arcaica coscia del Toro, passa al meridiano, la notte del 30 marzo - 702 a. C. con un'eclisse totale della luna.
Le fasce orizzontali e quelle verticali si riferiscono direttamente al sistema locale dell'orizzonte e del meridiano.


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