All'antico abitato di Sala ...si sovrappose il cimitero reale merinide di Chellah. Nata come emporio fenicio, Sala si sviluppò durante il regno dei re mauri su terrazze.... Sotto la dominazione romana Sala si dota di un centro monumentale articolato ed imponente, costituito da una piazza, a cui si accede dalla via principale mediante un arco a tre fornici, intorno alla quale si dispongono su vari livelli il capitolium, all'interno di un'area porticata, un complesso termale, un ninfeo e la terrazza sottostante il tempio più antico ( da: Ambasciata d'Italia, Istituto Italiano di Cultura, Paesaggi antichi del Marocco, Ricerche archeologiche italo-marocchine,Rabat, maggio 2002, a cura di Emanuele Papi e Cinzia Vismara, coordinamento Wanda F. Grillo, Edizioni Quasar 2002, pag.31). Una tomba del periodo romano con i simboli per il passaggio del defunto nell'aldilà.
GLI ARCHI DELLA PORTA
Lo stupendo portale interno è ancora una espressione dell'altissimo sviluppo nel campo delle scienze e delle arti della dinastia berbera dell'Atlante (1146-1269) degli Almohadi, che dominarono dall'Atlantico alla grande Sirte e nella Spagna meridionale. Sotto il loro dominio in Spagna la botanica e la medicina ebbero un alto livello di eccellenza, la filosofia registrò il grande commentatore d'Aristotele, Ibn Ruchd, Averroès. Al-Ghazali fu rimesso in onore. Il clima era favorevole al misticismo sufi e la vecchia scuola mistica d'Ibn Masarra giunse alla piena maturità e una delle figure di primo piano in tutto l'Islam fu Ibn al-'Arabi (561-638/1165-1240). La dinastia era sorta da un movimento religioso, detto degli Unitari, perché incentrato sulla concezione dell'unità divina in opposizione all'antropomorfismo imperante. Contrastati in Spagna dagli stati cristiani, i cui interventi, culminati nella vittoria cristiana di Las Navas di Tolosa (1212), minarono progressivamente la saldezza dello stato. Soppiantati in Africa da dinastie rivali, scomparvero con la presa di Marrakech nel 1269 da parte dei Merinidi.
La costruzione della porta e del minareto viene datata dal 1310 al 1339 d.C., quarant'anni dopo la caduta di Marrakech. (Fonte: L'Architecture sacrée de l'Islam, Yves Korbendau, ACR Edition, 1997,pag.313).
Il portale è costituito da un arco a ferro di cavallo, stilisticamente decorato secondo la tradizione dell'arte islamica, e da un insieme di elementi che non appartengono propriamente alla tradizione islamica, ma a quella greco-romana. Campeggiano ai lati due palmette o conchiglie con nove elementi; al centro un simbolo simile al caduceo di Mercurio e agli angoli in alto un accenno grafico somigliante al cosiddetto nodo di Salomone, diffuso nell'arte tardo-antica. Si ritrova ad esempio in un mosaico della seconda metà del III secolo d.C. all'epoca del regno di Zenobia a Palmira, e nei mosaici del pavimento della basilica di Aquileia del IV secolo e nei mosaici romani a Volubilis, in Marocco.
L'arco del portale presenta una suddivisione di ventitrè archetti trilobati, che poggiano sopra due simboli simili ad una spirale ad S su cui a rilievo spicca un serpentello, come si può vedere dall'immagine ravvicinata. Il medesimo simbolo compare sulla facciata del mausoleo di Mohammed V, la cui costruzione fu terminata nel 1971, dieci anni dopo la sua morte avvenuta nel primo giorno del mese di ramadan, il 16 febbraio 1961. Il giorno prima vi fu un'eclisse solare visibile a Rabat al sorgere del sole.
All'interno degli archetti trilobati del portale i simboli funerari di palmette o conchiglie.
Benché sia necessaria una ricognizione più dettagliata dell'arco, è già possibile proporre una lettura cosmologica del portale sulla base del sistema arcaico. Le due palmette di nove elementi esprimono l'informazione che
9° 18' di precessione degli equinozi equivalgono a 36 rivoluzioni dei nodi lunari, a cui alludono i due serpentelli emergenti sulla spirale ad S. 36 rivoluzioni dei nodi lunari sono equivalenti a 669.6 anni tropici, essendo ogni rivoluzione pari a 18.6 anni. Si ricordi che testa del dragone e coda del dragone sono i nomi arcaici tecnici del nodo ascendente e del nodo discendente della Luna. Si può subito vedere che 35 rivoluzioni danno un numero intero di anni tropici, da costituire la base per un buon ciclo lunisolare per la previsione delle eclissi. Infatti abbiamo con N la rivoluzione dei Nodi lunari, con Z la rivoluzione zodiacale del sole rispetto ai nodi lunari, con A l'anno tropico solare e con B la rivoluzione sinodica media della Luna :
651 A = 8052 B = 35 N = 686 Z = 2*686 possibilità di eclissi
La lunghezza del ciclo di 8052 mesi lunari è inferiore alla longitudine di una stella al To di
549 mesi = 9 sessantine e 9 unità di mesi
sicché la longitudine della stella all'origine è di
(549+8052) mesi = 8601 = 2,23,21 mesi lunari
sequenza sessagesimale indicata anche dalle due palmette e dai ventitrè archetti dell'arco, con il terzo termine dato dalla differenza del secondo con il primo. La stella è Sirio, l'unica ad essere nominata nel Corano alla Sura 53.
Conoscendo il valore di longitudine di una stella all'origine è sufficiente indicare il valore attuale della medesima stella per venire a sapere, per semplice differenza, il numero dei mesi lunari trascorsi dall'origine.
La sequenza iniziale di 9° 18' pari a 36N è soltanto la prima relazione del calcolo del tempo e dei cicli della Cosmologia arcaica. La seconda relazione esprime la differenza dell'anno sidereo dall'anno tropico cumulata per il medesimo periodo di 36 rivoluzioni dei nodi lunari. Essa è:
9;27 giorni che implica con la prima la seguente relazione di ciclo:
20° 40' di precessione = 80 riv. dei nodi lunari = 21 giorni di differenza anno sidereo e anno tropico = 1488 anni tropici = 18404 mesi lunari
Per la completa determinazione del calcolo del tempo apparentemente manca l'informazione relativa alla differenza dell'anno sidereo dall'anno giuliano di 365.25 giorni, con la quale si trova la differenza dell'anno giuliano dall'anno tropico o viceversa. La prima e seconda differenza si presentano nel sistema sessagesimale nel modo seguente:
In 9,-23,-20;0 anni tropici la differenza è di giorni 3,15;42
In 2,46,40 anni tropici la differenza è di giorni 1,18;0 giorni
Se si dispongono ai quattro angoli di un rettangolo gli elementi strutturali (due palmette e un arco a ferro di cavallo) e in corrispondenza i rispettivi elementi, 18 e 23 si può osservare la seguente seguenza di lettura: lungo le diagonali (2,23 e 1,18). La prima coppia permette di scrivere 2,23,23-2 e la seconda
1,18 giorni = 2,2*23,23+18-1 *(365.25 - At), essendo At) il periodo dell'anno tropico.
Lungo il lato superiore: 2,18,2 mesi = (18/2)° 18' di arco della precessione = 36 RN dei nodi lunari.
Inoltre si ha 18,2*18, 18+36 = 18,36,54 mesi lunari
Il calendario islamico è un calendario lunare sicché è necessario conoscere una data certa dell'èra islamica che sia anche un plenilunio e il corrispondente numero dei mesi dall'origine.
La data non può essere che quella del
14 rabi' I dell'undicesimo anno per il tempo della morte del fondatore dell'Islam.
Partendo dagli elementi delle due palmette sopra l'arco si potrà scrivere, con il terzo termine somma dei primi due,
18,36,54 mesi
Sapendo inoltre che il mese rabi'I è il terzo mese con 30 giorni si hanno tutte le informazioni per trasformare i mesi trascorsi dall'origine in date secondo il calendario.
Si può provare a leggere le informazioni temporali dell'arco vedendo nei ventitrè archetti l'indicazione della longitudine di Sirio espressa in mesi lunari.
LSirio = 23*3600 = 82800 mesi lunari; DT = 82800 -8601 = 74199 = Plenilunio del 12mo mese del 609mo anno dell'èra islamica. Corrisponde al 6 maggio 1213 d.C., giorno in cui vi fu un'eclisse lunare non visibile a Rabat. Al novilunio del mese precedente vi fu un'eclisse solare parziale che fu vista dalla città. La presenza dei due serpentelli viene giustificata e conferma la lettura dei ventitrè archetti come indicazione per calcolare la longitudine di Sirio. Attorno agli archetti si alternano altre due fasce di 24 e 25 elementi, di cui deve essere giustificata la presenza dal punto di vista astronomico e temporale. 47 mesi prima o dopo (1/5 del ciclo di 235 mesi di 19 anni) si mantengono a volte le condizioni dell'eclisse. In questo caso abbiamo che 74198.5 -47 = 74151.5 mesi = novilunio del 12mo mese del 605mo anno (3 luglio 1209) = Eclisse solare osservabile a Rabat
Al plenilunio seguente (18,07,1209 = 14 primo mese anno 606) vi fu un'eclisse lunare parziale al momento del sorgere della Luna.
Si ha pertanto un'eclisse lunare dopo un'eclisse solare nel 1213 e un'eclisse solare dopo un'eclisse lunare nel 1209. La simmetria a chiasmo delle quattro eclissi potrebbe essere indicata dal simbolo centrale costituito dalle due spirali ad S specularmente simmetriche e incrociate, simile al caduceo di Mercurio. È possibile invece che la doppia S incrociata indichi l'ordine delle operazioni di lettura:
Sirio = 23,0,0 Sirio = 23,24,-24 Sirio 23,24,25 Sirio = 23,-24,25;30
Il testo di Korbendau non rimanda all'iscrizione in caratteri kufi che sovrasta la porta all'entrata. La sua costruzione fu intrapresa al tempo del sultano Abou Said (1310-31) e fu portata a termine regnante Abou el-Hassam, nel 1339 (Fonte: Marocco, Touring Club Italiano,Milano 2002, pag.108) Troviamo singolare che il 31 gennaio 1310 vi sia stata un'eclisse solare visibile a Rabat. Possiamo ragionevolmente pensare che il progetto comunicativo della porta mediante decorazione sia sorto in conseguenza di quell'eclisse. Si può procedere nella rilettura del portale per vedere se sia riconoscibile il seguente intervallo:
31 gennaio 1310 d.C. = 67014 mesi + 8381.5 mesi = 75395.5
a Aurigae = 64486.5 = 72° 24' 54" -32"' 24iv
72 = 23+24+25; 54 = 72-18; 32 = 9+23
Tuttavia questa lettura non è immediata perché dipende dalla lettura del portale esterno dall'ornato del quale si viene a conoscere informazioni importati su diverse stelle.
- Per i parametri del sistema cosmologico arcaico
9° 18' = 36 N = 9;27 giorni = 669.6 anni tropici = 2,18,2 mesi lunari
669.6 -18.6 = 651 anni tropici = 8052 mesi lunari = 35 N ciclo lunisolare che nella cultura greca è quello di Apollo
8052 mesi + 9,9 mesi = 8601 m = 2,23,21 mesi Longitudine di Sirio al tempo zero
- Per gli intervalli temporali
18,36,54 mesi dall'origine = plenilunio della morte di Muhammad = 14 rabi'I 11mo anno
Sirio = 23,0,0 mesi = tempo dell'eclisse lunare del 1213 successiva all'eclisse solare
Sirio = 23,24,-24 mesi = 67014 m + 8601 + 8601. La longitudine di Sirio al plenilunio della morte di Muhammad annuncia
il plenilunio di sabato 31 ottobre 1327 : Inizio ornato dell'arco della porta ?
Sirio = 23,24,25 mesi = giovedì 16 ottobre 1331, 49 mesi dopo l'inizio : Fine della decorazione della porta e morte del sultano? Entrambe le date si trovano all'interno dell'intervallo dell'iscrizione sopra la porta, 1310-1339.
- Per le indicazioni delle eclissi
L'indicazione è data dai due serpentelli alla base dell'arco e dalla doppia spirale incrociata sopra l'arco.
- Sirio = 23,0,0;-30 Eclisse solare al 22,04,1213 d.C.
- Sirio = 23,-24,25;30 Eclisse solare al 25/12/1098 d.C. dopo l'eclisse lunare visibile al mattino al tramonto della Luna
L'esame del portale esterno corrobora la lettura del portale interno. In esso troviamo due palmette di sette elementi; un arco a ferro di cavallo con 14 archetti uniti superiormente da due archetti più piccoli attorno cui vi è una fascia di 27 archetti.L'arco pare essere appeso all'architrave della porta da due linee che si incrociano a formare un anello. Alla base le solite due spirali ad S che sembrano per la ricorrenza nei monumenti essere il simbolo della città, sembrano indicare che vi fu un periodo in cui a Rabat operava un'altissima scuola dedita alla ricerca delle eclissi solari nel passato e nel futuro.
Partendo dalla prima suddivisione dell'arco la sequenza principale è data da 14,2,12 mesi che si presenta come se fosse la permutazione della sequenza 2,14,12 mesi di un ciclo lunisolare che nella cultura arcaica greca corrisponde al ciclo di Apollo. La longitudine di Sirio in quel plenilunio è pari al tempo del saluto dell'angelo a Maria (14,2,12 + 2,23,21 = 16,25,33 m); la longitudine di b Aurigae è 27-14,-12,-13 m = 13,-12,-13 m. Se al plenilunio individuato dalla sequenza 14,2,12 mesi si aggiunge
l'intervallo temporale di 14;2,27,-27 giorni, esprimente la differenza dell'anno giuliano dall'anno tropico cumulata per il medesimo intervallo, si arriva al tempo
T2 = 14,2,12 m + 6,11,4 m = 20,13,16 m = 72796 m
L° b Aurigae = 13,-12,-13 m + 6,11,4 = 19,-1,-9 = 18,58,51 m
corrispondente al plenilunio del 30 novembre 1099 d.C. con un'eclisse lunare totale al sorgere della Luna quando il Sole stava tramontando. La Luna si trovò vicino all'intersezione dell'eclittica con l'equatore galattico, avendo a sinistra la costellazione dell'Auriga e la sua longitudine era assai prossima a quella della Polare. La Luna si trovò in una regione del cielo narrata e descritta in numerosi racconti delle culture arcaiche. La longitudine di b Aurigae è molto rilevante, segnando essa la longitudine dell'intersezione dell'eclittica con la galassia, che nei racconnti è denominata la confluenza dei fiumi.Si trova che quando b Aurigae = 7° 14' 10" Capella = 0° e il Sole = 7° 14' 10". a Aurigae, ovvero Capella misura 0° di longitudine quando sono passati dall'origine 10909 mesi lunari. Tenendo presente l'anello in alto al centro dell'arco si ha la seguente sequenza numerica: 1,27,2,14. Con questa sequenza è possibile trovare la longitudine della Polare che coincide con quella della Luna.
20,13,16 m - (1,27+2+14,-2-27) m = 18,30,45 m = 74° 50' 19"
Le due plamette di sette elementi non rimandono solo alla possibile sequenza 2,14,14-2 mesi del ciclo lunisolare, ma alla sequenza 7° 14' Precessione = 28 Rivoluzioni dei nodi lunari = 520.8 anni tropici
Volendo trovare il ciclo lunisolare prossimo a tale intervallo, dovendo il numero degli anni tropici essere intero, il ciclo sarà dato da
521 anni = 7° 14' 10" Precessione = 6444 mesi lunari
Poiché con buona approssimazione la distanza angolare di b Aurigae da Capella è proprio di 7° 14' 10" si può affermare che quando
Capella = 0° b Aurigae = 7° 14' 10" = 6444 mesi lunari e si trova il tempo zero (30 aprile 3905 a.C.) di una cultura arcaica, quella di Dimini in Tessalia. Sarebbe un grave errore pensare che con quelle due palmette e con quell'arco vi sia stato un consapevole riferimento a tale cultura, emersa solo dalla ricerca archeologica. Si dovrà cercare invece il riferimento ad altri testi, propri della tradizione islamica.
Il sistema trovato nella lettura dei due portali è consistente e una allusione ad esso, sia pure deformata dall'odio e dal disprezzo tipico del Medioevo cristiano, si trova stranamente nella Canzone di Orlando, composta qualche lustro avanti la prima crociata. Dalle due palmette con nove elementi sopra l'arco abbiamo derivato il ciclo di Apollo, la longitudine di Sirio e il tempo del plenilunio della morte del fondatore dell'Islam. Con queste tre informazioni si può controllare la cronologia della storia sacra. Infatti dato 2,14,12 mesi del ciclo di Apollo il plenilunio espresso da 14,2,12 mesi, con una permutazione del secondo termine con il primo, si trova a 2,23,21 mesi avanti il tempo dell'annuncio dell'arcangelo Gabriele a Maria o, in altri termini, Sirio in quel plenilunio ha come longitudine l'intervallo per il tempo dell'annuncio. Questo non comporta affato che i mussulmani assieme alla venerazione del Profeta abbiano avuto un culto di due divinità pagane, come invece si legge al verso 8, a proposito del re di Saragozza che serve Maometto e Apollo prega e chiama (Mahumet sert e Apollin recleimet). Anzi, secondo Mario Bensi, la mistificazione si spinge... sino all'abbinamento, e quindi all'assimilazione, del fondatore dell'Islam ad una divinità dell'antico paganesimo.(LA CANZONE DI ORLANDO, a cura di Mario Bensi,Rizzoli, Milano, 1993,pag.73.) Tuttavia la innegabile mistificazione si basa su di un elemento, il ciclo lunisolare di 8052 mesi, che per un cultore della tradizione latina classica era riconoscibile come il ciclo di Apollo, mentre per un berbero difficilmente poteva essere identificato come tale.
Una più precisa allusione a tale sistema si può trovare nella Vita Nova di Dante e precisamente nella doppia scansione della sua età per i due incontri con Beatrice: nove anni per il primo incontro e, nove anni dopo, per il secondo. Tuttavia non crediamo che il sistema in Dante dipenda da un'impropabile fonte araba tradotta in latino, ma che sia una sua scoperta a partire dal significato dell'ornato della porta sud del Battistero di Firenze in seguito alla lettura degli autori classici.
Il sistema può ancora essere riconosciuto, sia pure in una forma leggermente diversa, nello stendardo (3.30x2.20 metri) della battaglia di Las Navas di Tolosa del 1212, che Ferdinando III donò al monastero di Santa Maria la Real de Huelgas a Burgos. Al centro di un quadrato, la cui struttura è simile ad un mandala, tre stelle a otto punte diversamente disegnate con la più grande comprendente la più piccola. Esse sono circondate da una piccola corona circolare con 63 punti rossi. Il disegno di quattro ceppi per ruote distanziati tra loro e posti agli angoli formano al centro una corona con venti elementi circolari alternati a stelline e lungo i lati una fascia quadrata continua: i lati secondo la base hanno ciascuno nove elementi alternati a stelline e i lati secondo l'altezza otto elementi ciascuno disposti in due gruppi di quattro elementi, in modo tale che si ottengono assieme ai lati secondo la base due sequenze di diciassette elementi. Tre piccoli leoni rampanti compaiono, due dei quali distinguono gli otto elementi in due gruppi di quattro.
La lettura della struttura numerica del vessillo secondo i vari raggruppamenti non è possibile a meno che non si sappia precedentemente il codice della comunicazione basato sul sistema arcaico del calcolo del tempo. Lo stendardo è stato concepito in vista di una difesa dei mussulmani dall'attacco che si stava preannunciando da parte dei cristiani.Infatti in seguito alla sconfitta di Alarcos, il papa Innocenzo III (1198-1216) ammonì i re cristiani di Spagna al dovere di organizzare una "crociata" contro gli Almohadi. Il 16 luglio 1212 si trovarono quasi tutti i re a La Navas de Tolosa dove la battaglia si risolse in una grave sconfitta degli Almohadi che lasciarono sul campo diecimila perdite e un ricchissimo bottino.
Partendo dalla suddivisione dei 34 elementi circolari, disposti ai lati del quadrato nei due gruppi di diciassette elementi, si ha:
- 17,-17,-(9+9) mesi lunari = Natale di Cristo
- Natale di Cristo + 63 mesi = Primo plenilunio dell'èra cristiana
- 18,34,52 mesi lunari = Primo plenilunio dell'èra islamica
- 18,(20 + 16), 54 mesi lunari = tempo della morte del Profeta dell'Islam
Con queste informazioni l'uomo colto, coscitore cioè dei rispettivi metatesti di riferimento e contemporaneamente in possesso di conoscenze astronomiche complete, può non solo convertire in date secondo i due calendari qualsiasi intervallo espresso in mesi, ma anche riflettere sull'implicazione cosmologica dell'intervallo per il Natale di Cristo espresso non in mesi ma nel corrispondente arco della precessione: 66° 24' 48". Il complemento a 90° risulta essere l'inclinazione dell'eclittica sull'equatore celeste.
Apparentemente non v'è il riferimento alla longitudine della stella Sirio e non v'è un riferimento al tempo dello stendardo. Le tre stelle a otto punte devono poi tradursi in una informazione astronomica o temporale significativa.
Per l'intervallo temporale, partendo dal centro
- 20,20+17, -20-17 = 74183 mesi
- Dal primo plenilunio dell'èra cristiana (27-28 gennaio 1 d.C.) sono passati 14978 mesi lunari e dal primo gennaio sono trascorsi 442336.3268 giorni, pari a anni giuliani 1211 e giorni 18 o 19. La data è 19-20 gennaio del 1212.
- Dal primo plenilunio dell'èra islamica sono intercorsi 7291 mesi lunari. Dividendo per 12 si ottiene il numero intero degli anni passati, 607, con resto 7 mesi. La data è plenilunio (14) dell'ottavo mese dell'anno 608 dell'èra.
Per la longitudine della stella Sirio e di altre stelle
- Tenendo presente che 2,23,21 mesi lunari possono anche essere espressi con 3,-36,-39 si può riconoscere la funzione dei tre leoni rampanti: l'ordine di grandezza 3*3600 mesi da cui sottrare (20+16) sessantine e 3+36 unità.
- Data la longitudine di Sirio e la sua distanza angolare da un'altra stella è possibile comunicare la longitudine di questa stella.La distanza di Sirio da b Aurigae è:
- 3,20+17,20+17+9 mesi = 13066 mesi
- In quei tre leoni rampanti si può vedere un suggerimento a cercare la sequenza numerica per la longitudine di Regolo e quella per un'altra stella, consultando evidentemente un catalogo stellare per avere un termine di confronto.
- Regolo = 34,17,54-9; 30 mesi lunari
- Le stelline lungo il perimetro del quadrato sono quattro agli angoli e trenta lungo i lati
- Capella = 17,34,34 mesi
- b Aurigae = 74183 + 8601 -13066 = 69718
- La distanza tra le due stelle dell'Auriga risulta 69718-63274 = 6444 mesi = 521 anni = 7° 14' 10"
- Quando Capella segna l'equinozio di primavera b Aurigae misura 7° 14' 10" e Sirio 5,25,10 mesi lunari. Questa informazione si trova in una miniatura alla Biblioteca Nazionale di Parigi.
Per le tre stelle a otto punte
- Essendo le tre stelle incapsulate la minore nella maggiore, la più grande indica le centinaia, l'intermedia le decine e la più piccola le unità per il numero 888. Ad un numero equivalente di anni tropici corrispondono 3,3,3 mesi lunari. È questo un ciclo lunisolare che indica anche quando una stella, al compimento del primo ciclo, misura longitudine 0°.
Il tracciato con il quale si ottiene la figura della stella più grande è identico, eccetto l'inclinazione delle linee, al tracciato della stella a otto punte
che si trova di fronte all'altare sulla parete della scarsella del Battistero San Giovanni a Firenze, così come la sequenza 3,3,3 si trova all'esterno sull'attico nella triplice triade di specchiature bianche contornate di verde in ogni lato dell'ottagono. Sarebbe storicamente rilevante se si trovasse che qualche francescano abbia visitato il convento di Santa Maria la Real de Huelgas a Burgos e sia stato poi a Firenze prima del 1225, anno in cui secondo un'iscrizione sono cominciati i mosaici e il rivestimento marmoreo della scarsella.
L'unità culturale di un sapere e del suo sistema di comunicazione nel XII-XIII secolo si estende pertanto sulle due sponde del Mediterraneo, sia su quella cristiana che su quella islamica, malgrado le profonde differenze in campo religioso,teologico e filosofico.Questa unità si spezzerà con la rivoluzione scientifica, il cui cammino iniziò, dopo le traduzioni in latino delle opere scientifiche arabe, in modo autonomo nel XV secolo, dapprima in Italia e poi nell'Europa.
Copyright Foto
Minareto e tomba romana della Chellah: Da un video G.Ferrero
Arco porta della Chellah: Foto Giovanni Ferrero
Il nodo di Salomone dal regno di Palmira: Zenobia, Il Sogno di una regina d'Oriente, Electa 2002, pag.57.
Nodo di Salomone di Aquileia: Da un video G.Ferrero
Particolari della base del lato destro e sinistro dell'arco della porta: Da un video G.Ferrero
Spirale ad S con serpentello accennato: Da una foto del mauseolo Mohammed V di G.Ferrero
Stendardo : da ISLAM, Arte e Architettura, a cura di Markus Hattstein e Peter Delius, Konemann, 2001 edizione italiana, pag.268
Stella a otto punte del Battistero di Firenze: da una foto di G. Ferrero
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