IL CAPPELLONE DEGLI SPAGNUOLI

La sintesi medioevale cristiana

Gli affreschi di Andrea Bonaiuti
Firenze - 1366-67


    A cento anni dalla nascita di Dante Alighieri e a poco meno dalla morte di San Tommaso d'Aquino (1274), Andrea Bonaiuti (1366-1367), su committenza privata del ricco mercante di Bonamico di Lapo Guidalotti, nella sala capitolare di Santa Maria novella a Firenze, illustrò con un ciclo di affreschi la sintesi dottrinale medioevale cristiana operata dall'ordine domenicano, con la esaltazione dell'autorità della Chiesa e della dottrina del Domenicani. Il progetto comunicativo era stato elaborato nello Studium generale di Santa Maria novella. L'aula del Capitolo, dalla slanciatissima volta a crociera, è il capolavoro architettonico di fra' Iacopo Talenti da Nipozzano, eseguito fra il 1345 e il '55. Il priore fra' Zanobi di Bonaccio dei Guasconi affidò il 30 dicembre 1365 ad Andrea Bonaiuti l'incarico di affrescare la sala capitolare con una scadenza a ventiquattro mesi.

    Nell'affresco denominato Il trionfo di san Tommaso, partendo dall'alto si hanno le sette virtù, suddivise nelle tre teologali, Fede, Speranza, Carità, e nelle quattro cardinali, Prudenza, Temperanza, Giustizia e Fortezza, simboleggiate da angeli di vario colore, che ricordano passi consimili della Divina Commedia di Dante Alighieri (cfr. Paradiso terrestre al termine del Purgatorio)
    Purgatorio XXIX,121-132.
       121Tre donne in giro da la destra rota
       122 venian danzando;l'una tanto rossa
       123 ch'a pena fora dentro al foco nota;
       124 l'altr'era come se le carni e l'ossa
       125 fossero state di smeraldo fatte;
       126 la terza parea neve testé mossa;
       127 e or parean da la bianca tratte,
       128 or da la rossa; e dal canto di questa
       129 l'altre toglien l'andare e tarde e ratte.
       130 Da la sinistra quattro facean festa,
       131 in porpore vestite, dietro al modo
       132 d'una di lor ch'avea tre occhi in testa.

    A destra e a sinistra di san Tommaso, assiso su di un trono, si trovano i quattro evangelisti con San Paolo, che espressamente dichiara di predicare un suo vangelo, e a sinistra cinque personaggi dell'Antico Testamento, tra i quali si nota Mosè, accompagnato da Giobbe, David, Salomone e Isaia. Dall'eminentissima cathedra magistralis Tommaso esibisce il testo Sap. 7,7-8 «Optavi et datus est mihi sensus, et invocavi et venit in me spiritus sapientiae, et preposui illam regnis et sedibus» «Pregai e mi fu elargita la prudenza, implorai e venne in me lo spirito della sapienza, la preferii a scettri e a troni».
    Nella sua opera Summa contra Gentiles Tommaso d'Aquino prende in esame tutte le dottrine le cui conseguenze sono direttamente in contrasto con la dottrina cristiana.Per questa ragione sotto il trono si trovano accovacciate tre figure che hanno rappresanto e rappresantono errori dottrinali, Ario, Averroè e Sabellio.
    Nella fascia inferiore su due ordini il sistema del sapere medioevale secondo lo schema della Divisio scientiae con i suoi inventori, per un totale di 28 figure.
    Nel Convivio Dante associa ai vari cieli le discipline del trivio e del quadrivio e altre scienze (Convivio II,XIII, 9-XIV,1-21). Dal cielo della Luna a quello di Saturno Dante fa corrispondere in sequenza Grammatica, Dialettica, Retorica, Aritmetica, Geometria, Musica e Astronomia.
    Le figure sono in totale 49. L'ordine e la disposizione simmetrica delle figure suggeriscono che ci troviamo dinnanzi a quel sistema arcaico di comunicare informazioni temporali sulla Storia della salvezza. Tale ipotesi di lettura viene corroborata se si confronta la struttura a fasce delle figure del trionfo di san Tommaso con l'affresco dell'altra parete.
    Si può osservare, partendo dall'alto e dalla fascia centrale, che i mesi lunari

    7, 10-4, 7 = 10-3,10-4,10-3 = 7*3600 + 6*60 + 7 = 25567 m
    equivalgono, partendo dal basso, all'arco della precessione di

    28° 14*3' (28+10)" - 14*3'" e ad anni giuliani 2067.101
    Dal 1366 d.C. si giunge al 702 a.C. tempo in cui si situa l'attività del profeta Isaia.

    Inoltre, partendo dal totale delle 49 figure, si ha, tenendo presente la suddivisione delle virtù in tre teologali e quattro cardinali, la successione

    49 - 3 = 46 ; 46 - 4 = 42


    che permette di scrivere la sequenza
    4,42,46 mesi = 4,49-7.49-3 = 4*3600 + 42*60 + 46 mesi = 16966 mesi, come il tempo intercorso dall'Annunciazione al tempo del pittore.
    Il sistema del sapere medioevale presenta 14 figure simboliche sotto cui sono rappresentati 14 personaggi storici, cultori delle rispettive discipline, sicchè la fascia orizzontale è suddivisa in due ordini. Si può pertanto scrivere:

    14,2, 14-2 mesi = 14*3600 + 2*60 + 12 mesi = 50532 mesi


    come il tempo del profeta Isaia che annunciò il tempo dell'evento (Annunciazione) della seconda sequenza. Permutando il secondo termine con il primo la sequenza 14,2,12 risulta 2,14,12 mesi e 549 mesi in meno (9,9 mesi) dal tempo di 8601 mesi che indica al tempo zero la longitudine di una stella. Si ritrova la prima sequenza numerica (9,9) della Vita Nova. Perciò

    Dato To + 14,2,12 m           la longitudine di Sirio = 14,2,12 m + 2,23,21 m = 16,25,33 m
    La prima sequenza dà il Tempo della profezia di Isaia e la seconda il tempo dell'Annunciazione sicchè

    To + 14,2,12 m + 7,6,7 mesi = T1 + 16,25,33 m + 4,42,46 mesi = To + 21,8,19 m

    Tale tempo è equivalente al 18 dicembre 1366 secondo il calendario giuliano, proprio il tempo in cui Andrea Bonaiuti affrescava la sala capitolare di santa Maria Novella a Firenze. Il sapere simboleggiato nella sala capitolare in cui si riunivano

    i Domenicani (i cani del Signore) non presenta ancora rottura rispetto alla modalità di comunicazione del sapere che si ritrova nel Battistero San Giovanni e nell'opera di Dante, dalla Vita Nova al Convivio e alla Divina Commedia. Il sistema di composizione, che Dante richiamandosi ad una tradizione letteraria, pone sotto l'insegna della DIVA PEGASEA in Paradiso, XVIII,82, trova una sua applicazione in questo affresco di Andrea Bonaiuti.


Ipotesi sulla genesi del progetto comunicativo

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