Firenze - 1366-67
Andrea Bonaiuti fu allievo dell'Orcagna e poprio dall'Orcagna è possibile trarre l'informazione che sicuramente il pittore della sala capitolare aveva. Nella chiesa Orsanmichele a Firenze l'Orcagna aveva composto un'Annunciazione all'interno di un esagono racchiudente sessantatre conchiglie. Esse indicano il numero dei mesi trascorsi dal Natale di Gesù al primo plenilunio dell'èra cristiana sicchè 72 sono i mesi partendo dall'Annunciazione. Si ricordi che lo stile fiorentino per la cronoloigia fa iniziare l'anno al 25 marzo, festa dell'Annunciazione. Con questa informazione è possibile calcolare i mesi lunari intercorsi non dal 25 marzo del 1 d.C. ma dall'evento simbolico del saluto dell'angelo a Maria fino al 30 dicembre 1365. Essendo verso la fine dell'anno si moltiplica 1365 per 365,25 giorni e si sottrae 27 giorni cadendo il primo plenilunio al 28 gennaio. Conoscendo il valore medio del mese sinodico, 29.5306 giorni, il numero dei mesi lunari intercorsi dal 28 gennaio 1 d.C. al 31 dicembre 1365 si ottiene dividendo il numero dei giorni per il periodo lunare. Non fu questa tuttavia la via seguita da Andrea Bonaiuti perchè quel valore medio per il mese sinodico non era ancora conosciuto. Per trovare il numero di mesi lunari era necessario ricalcolare il numero degli anni giuliani. Poichè l'ultimo plenilunio del 1365 avvenne il 28 dicembre si deve sottrarre tre giorni. Si divide il numero di anni così ottenuto per 72 e si moltiplica per 890.51 e si ottiene il numero di mesi lunari corrispondenti ad un periodo di tempo inferiore di 18.957 (= 1364.917/72) giorni. Al valore trovato si aggiunge mezzo mese tralasciando la parte decimale. espressi nel sistema sessagesimale essi sono 4,42,34 Si può subito vedere che dodici mesi dopo, il terzo termine risulta essere la somma del primo con il secondo e soprattutto che può essere espresso in questo modo: Le figure totali dell'affresco dovrebbero pertanto essere quarantanove e trovandosi nell'espressione il sette, il quattro e il tre viene suggerito contemporaneamente il gruppo delle sette virtù suddivise in tre teologali e in quattro cardinali e il gruppo delle sette arti liberali costituite dal Quadrivio e dal Trivio. Tuttavia rappresentare solo le sette arti liberali sia pure con i loro storici inventori o cultori portava a ventuno le figure rappresentate in due spazi separati, in alto le sette virtù e in basso le quattordici arti con i loro inventori. Porre nella fascia intermedia ventotto figure avrebbe comportato uno squilibrio compositivo, difficilmente accettabile da un pittore. Infatti lasciando la posizione centrale alla cattedra di Tommaso d'Aquino con il gruppo degli eresiarchi, si avrebbero avuto dodici figure alla destra e dodici alla sinistra, che potevano essere i dodici apostoli e le dodici tribù d'Israele. Ma questa non fu la soluzione adottata da Andrea Bonaiuti. Poiché il termine temporale di riferimento per la composizione dell'affresco era il saluto dell'angelo a Maria e il profeta del Messia era stato Isaia, nell'affresco doveva comparire tale profeta il cui tempo veniva situato a 2,23,21 mesi lunari prima del saluto dell'angelo Gabriele. Poiché il tempo di Isaia dall'origine era dato da 14,2,12 mesi la fascia orizzontale in basso doveva presentare ventotto figure distribuite su due ordini. Le allegorie delle scienze e arti sui loro rispettivi troni e al di sotto i loro inventori e cultori. Le scienze e le arti non erano solo quelle del Quadrivio e del Trivio della tradizione classica, ma le scienze legate specificatamente alla tradizione cristiana e alla cristianità medioevale. Non è necessario domandarsi, se non in una ricerca di approfondimento, a quale divisione medioevale delle scienze faccia ricorso il pittore se a quella di REMIGIO DEI GIROLAMI OP morto nel 1319, che Dante probabilmente ascoltò, dopo il 1293, frequentando le scuole dei religiosi a Santa Maria Novella, oppure a quella di Vincenzo di Beauvais o ad altre ancora. In questo modo la fascia centrale avrebbe comportato cinque figure a destra e a sinistra della cattedra di Tommaso. L'accostamento di San Paolo ai quattro evangelisti non è usuale nell'iconografia medioevale, anche se dottrinalmente l'apostolo delle genti sia all'origine della esegesi biblica, sia patristica che medioevale.La sua presenza rimanda pertanto alle scienze divine della fascia inferiore, mentre i quattro evangelisti rimandano agli episodi dipinti nei quattro spazi della slanciatissima volta a crociera della sala. Assieme ad Isaia nel gruppo di sinistra si trovano Mosè, i re David e Salomone e Giobbe. La scelta di far comparire Mosè e Salomone forse dipende che l'intervallo in mesi tra è 4,49-35,49-14 mesi = 15275 mesi; mentre quello tra Tempio di Salomone e l'Annunciazione è 3,14, -13;-30 mesi = 11626.5 mesi |
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