Matematico eccellente e medico apprezzato al suo tempo fu un celebre traduttore dal greco all'arabo, e revisionò i testi derivanti dal siriaco, essendo questa la sua lingua materna. Le fonti arabe non sono concordi nell'indicare l'anno della nascita. Originario di Harran, in Mesopotamia, era membro della setta dei Sabei, presso i quali si erano conservate vive le tradizioni ellenistiche. Questa regione era anche famosa per la costruzione degli astrolabi. In seguito a dissapori con i correligionari si trasferì a Bagdad su invito di Muhammad b. Musa b. Shakir, entrando nel circolo scientifico da lui fondato assieme ai suoi due fratelli. L'astronomia indiana era stata introdotta con traduzioni in arabo di opere indiane e delle tavole persiane (zij al-shah) nel VIII sec. d.C: mentre l'astronomia greca fu introdotta più tardi: una prima traduzione dell'Almagesto di Tolomeo fu fatta da al-Hajjaj b.Yusuf b.Matar nel 217/827 circa e venne interamente rifatta sul testo greco nel 279 dell'era dell'Egira, corrsipondente al 892 dell'era cristiana da Ishaq b. Hunayn con la revisione di Thabit stesso. |
Precedentemente affermavo che questo "Trattato sull'anno solare" rappresenta una tappa importante nella storia degli inizi dello sviluppo dell'astronomia araba sulla base dell'eredità di Tolomeo; ora siamo in grado di vederne la ragione. A partire dal 827-828, la traduzione dell' Almagesto di al-Hajjaj fornisce l'accesso in lingua araba a questo testo fondamentale. I Banu Musa e quelli della loro scuola possono così confrontare più facilmente i risultati delle loro osservazioni con gli "schemi di calcolo proposti da Tolomeo". La verifica sperimentale costituisce il punto di partenza dei loro lavori. Queste osservazioni sono state fatte tra l'830 et l'832 con grande cura, e con una precisione stupefacente per i mezzi dell'epoca. Il confronto tra le due serie indusse a rimettere in discussione la teoria del sole di Tolomeo, conservandone i suoi metodi geometrici. Questo lavoro dovette essere compiuto subito dopo la serie delle osservazioni, infatti, come l'abbiamo visto, la lingua scientifica impiegata non è ancora precisa; essa lo è molto meno di quella che Thabit impiega negli altri testi qui presentati. Ma questo trattato rappresenta un lavoro di ripresa e di analisi critica dell'Almagesto molto apprezzabile, per smontare e rimontare il terzo libro integrandovi sia nuove osservazioni che ragionamenti nuovi. Dunque, fin dall'inizio,gli astronomi arabi hanno rimesso in discussione una parte delle conclussioni di Tolomeo: egli rimane un maestro, tuttavia è criticabile a volte violentemente e non è possibile limitarsi a ripeterlo o a commentarlo in modo servile. Questo trattato, composto nello stesso tempo con e contro Tolomeo, concernente lo studio dell'anno solare, è all'origine di una tradizione di cui ritroviamo la traccia fino in Copernico, o nel suo discepolo Retico. Viene constatato che v'è un "errore" comune alla posizione del sole e a quella delle stelle fisse; osservato lo spostamento dell'apogeo solare; verificato la differenza della lunghezza dell'anno tropico a seconda del punto di partenza che si assume; calcolo della lunghezza dell'anno tropico a partire da quello dell'anno siderale e calcolo del valore della costante di precessione. Dal punto di vista più generale, K.P.Moesgaard fa osservare che vi sono circa 700 anni tra Tolomeo e questo Trattato 3 e che 700 anni più tardi, all'incirca, Copernico si troverà di fronte al medesimo problema: il confronto tra i risultati di osservazione e schemi di calcolo precedentemente ammessi. Copernico tenterà di risolvere questo problema rimettendo in discussione il sistema ricevuto in modo molto più radicale; questi due cominciamenti presentano un certo numero di somiglianze, soprattutto se si ammette che questo Libro sull'anno solare è una ricostruzione completa del terzo libro dell'Almagesto e costituiva l'annuncio di un più grande progetto, forse rapidamente abortito, per una riforma globale e molto critica di quest'opera fondamentale. trad. G.Ferrero
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